venerdì 19 aprile 2013

tazza 8


LADRO DI PAROLE
Ricordi.
Seduta in quella piccola sedia bianca di ferro
davanti a me un grazioso tavolino di vetro coperto di foglie cadute da quell'albero secolare che trovammo quando quel giardino diventò nostro.
Sorseggiavo con lentezza quel tè che profumava ancora d' inverno, arancia e cannella.
Assaporavo anche gli incantesimi della natura che cominciava a rendere nota la sua segretezza.
Tu, davanti a me non parlavi, guardavi solo il mio volto e le mie mosse riflesse, poche, che quel  tavolino polveroso poteva riflettere.
Lo so, sei sempre stato un ladro di parole, le mie parole.



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